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PSP - WALL-E - Recensione

La versione che prenderemo in esame è quella per PSP. Scoprite con noi se il dolce Wall-E sia riuscito nell’impresa di fuggire dalla maledizione delle trasposizioni da film a videogioco, le quali, nella maggior parte dei casi, non brillano di certo per la loro qualità.

Spazzino del futuro
Il gioco segue la trama del film per quasi tutta la sua durata. Non è nostra intenzione rovinarvi la sorpresa ma è doveroso introdurre almeno l’inizio affinché possiate comprendere cosa dovrete fare durante le sessioni di gioco. L’intera comunità mondiale ha abbandonato il pianeta azzurro a causa dell’enorme livello di spazzatura presente. Per rimediare a tale disastro e tornare un giorno sulla Terra, gli esseri umani hanno dato il compito di ripulire il pianeta a degli automi chiamati Waste Allocation Load Lifter Earth-Class robots (Wall-Es per l’appunto). Queste macchine sono l’unica via di salvezza per far tornare la Terra com’era prima, ripulendola da cima a fondo dai rifiuti. Il caso vuole che durante una violentissima calamità naturale l’intera comunità di droidi venga completamente distrutta e l’unico sopravvissuto è il tenero Wall-E. Dopo ben 700 anni d’isolamento il nostro Eroe esce dal suo rifugio e comprende d’essere l’ultimo rimasto ancora in attività con il pesante fardello di raccogliere tutta la spazzatura del pianeta.

Da spazzino ad avventuriero...
La domanda sorge spontanea: com’è strutturato il gameplay? E’ presto detto. Wall-E è concepito come un platform/adventure vecchio stile: saltare, risolvere enigmi e sconfiggere i nemici. Nonostante sia un metodo molto classico, ci sono delle caratteristiche davvero interessanti. L’instancabile robot ha a sua disposizione un raggio laser e la possibilità di trasformarsi in un cubo per distruggere casse rinforzate. Tramite la trasformazione otterrete una spinta in termini di velocità, utile per affrontare i pericolosi burroni presenti nei vari livelli. Inoltre, quest’abilità è applicata anche per le sezioni di half-pipe (proprio come un vero skater) in cui Wall-E deve accumulare velocità per arrampicarsi su ripiani altrimenti inaccessibili e, come scritto in precedenza, affinché possa saltare terribili voragini. Fin qui le cose vanno piuttosto bene ma l’analog stick della PSP risulta poco performante e di difficile utilizzo. Fatto sta che molte volte non riuscirete a direzionare perfettamente il vostro personaggio, cadendo miserabilmente nelle oscure profondità sotto di voi.
Per poter avanzare all’interno dei livelli vi verranno richieste delle “cariche d’energia”. Quest’ultime si trovano spesso e volentieri all’interno delle già citate scatole da distruggere, oppure, nei punti più alti e di difficile accesso. Un’altra fondamentale abilità di Wall-E è la capacità di usare la spazzatura per farne dei cubi. In questo modo si possono utilizzare per attivare pulsanti altrimenti irraggiungibili, colpire i nemici e per altri obiettivi. Inoltre avrete a disposizione un potente raggio laser. Anch’esso utile contro gli avversari o per eliminare oggetti ingombranti dal vostro cammino. Nonostante tutto, la caratteristica più interessante è la visuale in prima persona. Grazie a essa potrete sparare il raggio laser con precisione millimetrica e utilizzare lo scanner per scovare “antichi manufatti” della civiltà terrestre. Ogni volta che rinverrete uno di questi oggetti, assisterete a una bellissima scena d’intermezzo nella quale vedrete Wall-E alle prese con il tesoro di turno, dandovi la sensazione di osservare un bambino mentre scopre un nuovo giocattolo. Emozionante!

Enigmi all’orizzonte...
In ogni livello dovrete affrontare una serie di puzzles più o meno difficili a seconda dello stato d’avanzamento della storia. La varietà di questi ultimi è ottima, dandovi sempre la sensazione di una nuova sfida. A volte ci saranno dei test sulla memoria, in altre occasioni di logica e in altre pura azione. Lodevole la strada intrapresa dagli sviluppatori la quale si discosta dal solito ed ormai obsoleto “trova il pulsante, si apre la porta”. Tutto ciò fa si che la versione portatile sia più complessa e variegata della controparte casalinga offrendo un mix di sequenze platform, corse contro il tempo, frenetiche sparatorie, inseguimenti e puzzles da risolvere. Nonostante tutto questo ben di Dio c’è da sottolineare come le parti più interessanti (le corse e l’utilizzo del laser su tutte) si riducano a degli sprazzi di pochi minuti nel primo caso e di qualche istante nel secondo.
Molti di voi potrebbero trovare alcuni nemici, in particolare le sentinelle presenti sull’Axiom, davvero ostici. Incredibilmente resistenti al laser, attaccano in gruppo e possono rimandare al mittente i cubi di spazzatura scagliati contro di essi con incredibile precisione. La situazione si complica quando in una stanza ne incontrerete addirittura 5 o 6 lasciandovi poche speranze di uscirne vivi. Un altro aspetto davvero insolito per un titolo del genere è la difficoltà di certi enigmi. Il pubblico dei giocatori più giovani potrebbe non comprendere immediatamente cosa fare o dove andare creando una situazione di stallo stucchevole, quasi frustrante.
Alla fine di ogni livello, sarete ricompensati con dei punti in base a quante casse avete distrutto e al numero di artefatti trovati. Grazie a essi potrete sbloccare dei simpatici mini-games od ottenere degli oggetti bonus come artworks o trucchi per cambiare il modo di giocare. Un ottimo incentivo per esplorare ogni livello al 100%.

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